BIO
Dopo il conseguimento del diploma di Laurea presso l’Università degli Studi di Trieste, nel 2012, ho iniziato il mio percorso come libero professionista in diversi ambiti riabilitativi: all’inizio cercavo la mia direzione, la specialità da approfondire… e fin dai primi corsi di specializzazione post laurea, la mia visione lavorativa è stata illuminata da contenuti che tengono conto della globalità e della complessità dell’essere umano: ho sempre trovato affascinante come ogni parte del sistema umano interagisca con tutto il resto e mi piace pensare che guidando le modifiche nel modo giusto, si possano influenzare positivamente il proprio benessere e la propria salute.
La mia formazione, nei primi anni, è andata di pari passo con gli ultimi anni di studio della danza, che ho praticato dall’età di nove anni.
Questo aspetto artistico ha segnato il mio modo di vedere lo studio del corpo umano: mi spiego meglio… il riferimento fisico che avevo in mente – quello del danzatore – appartiene ad un mondo “estremo”: dalla precisione dei movimenti che il danzatore classico utilizza come abc all’imprevedibilità dell’hip hop, che nasce da contesti di improvvisazione… tutto nella danza è “fuori dalla media”. Questo punto di vista restava di sottofondo mentre imparavo la disposizione delle componenti del corpo umano e ne comprendevo le dinamiche di interazione.
In medicina si studia per “valori medi”, perciò mi ha colpito fin dall’inizio come questa generalizzazione statistica, necessaria ai fini didattici e formativi, tenda a creare l’idea che esistano dei valori “nella norma” ed altri “fuori dalla media”.
Con il passare del tempo e con l’affinamento della capacità di osservazione del movimento, ho fatto tesoro di tutto ciò che avevo vissuto come allieva, non solo del corso di Fisioterapia, ma anche con gli innumerevoli insegnanti di danza incontrati lungo il mio percorso.
Il mio approdo a Roma è avvenuto nel 2017 con lo scopo di approfondire il lavoro di prevenzione nella Danza. Questo mi ha portata a conoscere il team di Osteopatia Sociale – allora chiamato “Art of Movement Project” – con il quale condivido non solo il progetto “Educazione alla salute e prevenzione del Danzatore” – di cui sono co-fondatrice, con il Dott. Andrea Reggiani – ma anche una splendida collaborazione in studio e operatività che continua tutt’oggi. In questa collaborazione si è incarnata la mia idea di lavoro di squadra, che ha sempre fatto parte del mio modo di vedere la riabilitazione: visto che l’essere umano è complesso, trovo molto utile la possibilità di confronto con colleghi con specializzazioni differenti e con specialisti di altri ambiti clinici e non.
La mia formazione specialistica è stata svolta con insegnanti che operano a livello internazionale: le tecniche che utilizzo di più hanno fondamenti osteopati e chiropratici, ma anche la terapia manuale tradizionale è uno strumento di cui mi avvalgo costantemente.
Durante la mia vita lavorativa ho avuto l’onore di collaborare con campioni internazionali di nuoto medagliati olimpici e sono stata il riferimento in ambito Fisioterapico in diverse scuole di danza di Roma e Trieste.
Nella pratica, il mio lavoro consiste nell’analizzare la situazione specifica, inserirla nel contesto della persona, con le sue complessità, tenendo conto del contesto in cui la persona è inserita nel suo quotidiano, con l’obiettivo di arrivare alla causa principale del disturbo e lavorare su di essa. E’ una bella caccia al tesoro, ma spesso dona soddisfazione impagabile.
Il mio approccio si basa su una visione globale della persona, con particolare attenzione sia alla prevenzione delle recidive che all’analisi delle disfunzioni di movimento che inducono a sovraccarichi e ad infortuni, senza mai trascurare l’influenza che lo stile di vita (alimentazione, attività fisica, tempo libero, ecc.) e l’ambiente (fisico e sociale) hanno sull’individuo.
L’educazione sanitaria e la presa di consapevolezza della propria postura sono strumenti di cui mi avvalgo costantemente, allo scopo di risolvere e, possibilmente, prevenire disturbi dolorosi dell’apparato muscolo scheletrico ed osteo articolare.
Svolgo il mio lavoro in differenti ambiti: dalla valutazione posturale (specifica e mirata alla disciplina svolta, nel caso del danzatore e dello sportivo), alla rieducazione posturale (sia individuale che di gruppo), all’utilizzo della danza come strumento di sviluppo della propria fisicità in salute; utilizzo tecniche di terapia manuale (trigger point, massoterapia e pompages, manipolazioni articolari HVLA) su problematiche di origine traumatica e non di insorgenza più o meno recente, seguendo il paziente nel suo percorso di riabilitazione all’attività, anche con interventi sul campo; utilizzo tecniche di terapia manuale osteopatica (Tecnica Strain and Counterstrain per il trattamento dei Tender Points e NST per l’integrazione neuro-strutturale) su disturbi dolorosi di origine muscolo scheletrica e spesso associo l’utilizzo di esercizi studiati ad hoc sulla persona, in base alle attitudini personali del paziente per ricercare il suo equilibrio strutturale personale ideale.
Ho insegnato Sbarra a Terra e Fisiotecnica metodo ADP, per il quale sono stata Consulente Tecnico ufficiale.
– La Sbarra a terra è un lavoro di impostazione e formazione alla Danza, che prepara il corpo alla suddetta disciplina. La Fisiotecnica rafforza il sistema muscolo-scheletrico e mira all’elasticità di muscoli e tendini. La fusione del lavoro si basa sul controllo della respirazione, al fine di educare il corpo al movimento senza subire traumi.
Dopo il conseguimento del diploma di Laurea presso l’Università degli Studi di Trieste, nel 2012, ho iniziato il mio percorso come libero professionista in diversi ambiti riabilitativi: all’inizio cercavo la mia direzione, la specialità da approfondire… e fin dai primi corsi di specializzazione post laurea, la mia visione lavorativa è stata illuminata da contenuti che tengono conto della globalità e della complessità dell’essere umano: ho sempre trovato affascinante come ogni parte del sistema umano interagisca con tutto il resto e mi piace pensare che guidando le modifiche nel modo giusto, si possano influenzare positivamente il proprio benessere e la propria salute.
La mia formazione, nei primi anni, è andata di pari passo con gli ultimi anni di studio della danza, che ho praticato dall’età di nove anni.
Questo aspetto artistico ha segnato il mio modo di vedere lo studio del corpo umano: mi spiego meglio… il riferimento fisico che avevo in mente – quello del danzatore – appartiene ad un mondo “estremo”: dalla precisione dei movimenti che il danzatore classico utilizza come abc all’imprevedibilità dell’hip hop, che nasce da contesti di improvvisazione… tutto nella danza è “fuori dalla media”. Questo punto di vista restava di sottofondo mentre imparavo la disposizione delle componenti del corpo umano e ne comprendevo le dinamiche di interazione.
In medicina si studia per “valori medi”, perciò mi ha colpito fin dall’inizio come questa generalizzazione statistica, necessaria ai fini didattici e formativi, tenda a creare l’idea che esistano dei valori “nella norma” ed altri “fuori dalla media”.
Con il passare del tempo e con l’affinamento della capacità di osservazione del movimento, ho fatto tesoro di tutto ciò che avevo vissuto come allieva, non solo del corso di Fisioterapia, ma anche con gli innumerevoli insegnanti di danza incontrati lungo il mio percorso.
Il mio approdo a Roma è avvenuto nel 2017 con lo scopo di approfondire il lavoro di prevenzione nella Danza. Questo mi ha portata a conoscere il team di Osteopatia Sociale – allora chiamato “Art of Movement Project” – con il quale condivido non solo il progetto “Educazione alla salute e prevenzione del Danzatore” – di cui sono co-fondatrice, con il Dott. Andrea Reggiani – ma anche una splendida collaborazione in studio e operatività che continua tutt’oggi. In questa collaborazione si è incarnata la mia idea di lavoro di squadra, che ha sempre fatto parte del mio modo di vedere la riabilitazione: visto che l’essere umano è complesso, trovo molto utile la possibilità di confronto con colleghi con specializzazioni differenti e con specialisti di altri ambiti clinici e non.
La mia formazione specialistica è stata svolta con insegnanti che operano a livello internazionale: le tecniche che utilizzo di più hanno fondamenti osteopati e chiropratici, ma anche la terapia manuale tradizionale è uno strumento di cui mi avvalgo costantemente.
Durante la mia vita lavorativa ho avuto l’onore di collaborare con campioni internazionali di nuoto medagliati olimpici e sono stata il riferimento in ambito Fisioterapico in diverse scuole di danza di Roma e Trieste.
Nella pratica, il mio lavoro consiste nell’analizzare la situazione specifica, inserirla nel contesto della persona, con le sue complessità, tenendo conto del contesto in cui la persona è inserita nel suo quotidiano, con l’obiettivo di arrivare alla causa principale del disturbo e lavorare su di essa. E’ una bella caccia al tesoro, ma spesso dona soddisfazione impagabile.
Il mio approccio si basa su una visione globale della persona, con particolare attenzione sia alla prevenzione delle recidive che all’analisi delle disfunzioni di movimento che inducono a sovraccarichi e ad infortuni, senza mai trascurare l’influenza che lo stile di vita (alimentazione, attività fisica, tempo libero, ecc.) e l’ambiente (fisico e sociale) hanno sull’individuo.
L’educazione sanitaria e la presa di consapevolezza della propria postura sono strumenti di cui mi avvalgo costantemente, allo scopo di risolvere e, possibilmente, prevenire disturbi dolorosi dell’apparato muscolo scheletrico ed osteo articolare.
Svolgo il mio lavoro in differenti ambiti: dalla valutazione posturale (specifica e mirata alla disciplina svolta, nel caso del danzatore e dello sportivo), alla rieducazione posturale (sia individuale che di gruppo), all’utilizzo della danza come strumento di sviluppo della propria fisicità in salute; utilizzo tecniche di terapia manuale (trigger point, massoterapia e pompages, manipolazioni articolari HVLA) su problematiche di origine traumatica e non di insorgenza più o meno recente, seguendo il paziente nel suo percorso di riabilitazione all’attività, anche con interventi sul campo; utilizzo tecniche di terapia manuale osteopatica (Tecnica Strain and Counterstrain per il trattamento dei Tender Points e NST per l’integrazione neuro-strutturale) su disturbi dolorosi di origine muscolo scheletrica e spesso associo l’utilizzo di esercizi studiati ad hoc sulla persona, in base alle attitudini personali del paziente per ricercare il suo equilibrio strutturale personale ideale.
Ho insegnato Sbarra a Terra e Fisiotecnica metodo ADP, per il quale sono stata Consulente Tecnico ufficiale.
– La Sbarra a terra è un lavoro di impostazione e formazione alla Danza, che prepara il corpo alla suddetta disciplina. La Fisiotecnica rafforza il sistema muscolo-scheletrico e mira all’elasticità di muscoli e tendini. La fusione del lavoro si basa sul controllo della respirazione, al fine di educare il corpo al movimento senza subire traumi.
Dopo il conseguimento del diploma di Laurea presso l’Università degli Studi di Trieste, nel 2012, ho iniziato il mio percorso come libero professionista in diversi ambiti riabilitativi: all’inizio cercavo la mia direzione, la specialità da approfondire… e fin dai primi corsi di specializzazione post laurea, la mia visione lavorativa è stata illuminata da contenuti che tengono conto della globalità e della complessità dell’essere umano: ho sempre trovato affascinante come ogni parte del sistema umano interagisca con tutto il resto e mi piace pensare che guidando le modifiche nel modo giusto, si possano influenzare positivamente il proprio benessere e la propria salute.
La mia formazione, nei primi anni, è andata di pari passo con gli ultimi anni di studio della danza, che ho praticato dall’età di nove anni.
Questo aspetto artistico ha segnato il mio modo di vedere lo studio del corpo umano: mi spiego meglio… il riferimento fisico che avevo in mente – quello del danzatore – appartiene ad un mondo “estremo”: dalla precisione dei movimenti che il danzatore classico utilizza come abc all’imprevedibilità dell’hip hop, che nasce da contesti di improvvisazione… tutto nella danza è “fuori dalla media”. Questo punto di vista restava di sottofondo mentre imparavo la disposizione delle componenti del corpo umano e ne comprendevo le dinamiche di interazione.
In medicina si studia per “valori medi”, perciò mi ha colpito fin dall’inizio come questa generalizzazione statistica, necessaria ai fini didattici e formativi, tenda a creare l’idea che esistano dei valori “nella norma” ed altri “fuori dalla media”.
Con il passare del tempo e con l’affinamento della capacità di osservazione del movimento, ho fatto tesoro di tutto ciò che avevo vissuto come allieva, non solo del corso di Fisioterapia, ma anche con gli innumerevoli insegnanti di danza incontrati lungo il mio percorso.
Il mio approdo a Roma è avvenuto nel 2017 con lo scopo di approfondire il lavoro di prevenzione nella Danza. Questo mi ha portata a conoscere il team di Osteopatia Sociale – allora chiamato “Art of Movement Project” – con il quale condivido non solo il progetto “Educazione alla salute e prevenzione del Danzatore” – di cui sono co-fondatrice, con il Dott. Andrea Reggiani – ma anche una splendida collaborazione in studio e operatività che continua tutt’oggi. In questa collaborazione si è incarnata la mia idea di lavoro di squadra, che ha sempre fatto parte del mio modo di vedere la riabilitazione: visto che l’essere umano è complesso, trovo molto utile la possibilità di confronto con colleghi con specializzazioni differenti e con specialisti di altri ambiti clinici e non.
La mia formazione specialistica è stata svolta con insegnanti che operano a livello internazionale: le tecniche che utilizzo di più hanno fondamenti osteopati e chiropratici, ma anche la terapia manuale tradizionale è uno strumento di cui mi avvalgo costantemente.
Durante la mia vita lavorativa ho avuto l’onore di collaborare con campioni internazionali di nuoto medagliati olimpici e sono stata il riferimento in ambito Fisioterapico in diverse scuole di danza di Roma e Trieste.
Nella pratica, il mio lavoro consiste nell’analizzare la situazione specifica, inserirla nel contesto della persona, con le sue complessità, tenendo conto del contesto in cui la persona è inserita nel suo quotidiano, con l’obiettivo di arrivare alla causa principale del disturbo e lavorare su di essa. E’ una bella caccia al tesoro, ma spesso dona soddisfazione impagabile.
Il mio approccio si basa su una visione globale della persona, con particolare attenzione sia alla prevenzione delle recidive che all’analisi delle disfunzioni di movimento che inducono a sovraccarichi e ad infortuni, senza mai trascurare l’influenza che lo stile di vita (alimentazione, attività fisica, tempo libero, ecc.) e l’ambiente (fisico e sociale) hanno sull’individuo.
L’educazione sanitaria e la presa di consapevolezza della propria postura sono strumenti di cui mi avvalgo costantemente, allo scopo di risolvere e, possibilmente, prevenire disturbi dolorosi dell’apparato muscolo scheletrico ed osteo articolare.
Svolgo il mio lavoro in differenti ambiti: dalla valutazione posturale (specifica e mirata alla disciplina svolta, nel caso del danzatore e dello sportivo), alla rieducazione posturale (sia individuale che di gruppo), all’utilizzo della danza come strumento di sviluppo della propria fisicità in salute; utilizzo tecniche di terapia manuale (trigger point, massoterapia e pompages, manipolazioni articolari HVLA) su problematiche di origine traumatica e non di insorgenza più o meno recente, seguendo il paziente nel suo percorso di riabilitazione all’attività, anche con interventi sul campo; utilizzo tecniche di terapia manuale osteopatica (Tecnica Strain and Counterstrain per il trattamento dei Tender Points e NST per l’integrazione neuro-strutturale) su disturbi dolorosi di origine muscolo scheletrica e spesso associo l’utilizzo di esercizi studiati ad hoc sulla persona, in base alle attitudini personali del paziente per ricercare il suo equilibrio strutturale personale ideale.
Ho insegnato Sbarra a Terra e Fisiotecnica metodo ADP, per il quale sono stata Consulente Tecnico ufficiale.
– La Sbarra a terra è un lavoro di impostazione e formazione alla Danza, che prepara il corpo alla suddetta disciplina. La Fisiotecnica rafforza il sistema muscolo-scheletrico e mira all’elasticità di muscoli e tendini. La fusione del lavoro si basa sul controllo della respirazione, al fine di educare il corpo al movimento senza subire traumi.